Da: Il Sole 24 Ore : http://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2017-04-06/il-crollo-ponti-blocca-trasporti-pesanti–165918.shtml?uuid=AEhE7m0&refresh_ce=1

Dopo il crollo del ponte di Annone (Lecco), verificatosi a ottobre scorso sulla Statale 36, per i trasporti eccezionali è sempre più difficile viaggiare su strade e autostrade. La complessità dei permessi, assieme all’assenza di una direttiva a livello nazionale, sta progressivamente spingendo il settore verso lo stallo, con pesanti conseguenze sull’intero sistema economico del nostro Paese. Tra le regioni maggiormente colpite ci sono la Lombardia – che ha il maggior numero di imprese – e l’Emilia Romagna, ma il problema si sta estendendo a tutti i territori, a cominciare dalle Marche.

A lanciare l’allarme è il presidente di Conftrasporto, Paolo Uggè, che invoca una direttiva a livello nazionale, con disposizioni di carattere generale, per sbloccare la situazione e consentire alle imprese di lavorare.

Tra i settori industriali, a essere particolarmente colpita è l’industria della caldareria, che produce ed esporta, per il 95%, prodotti di heavy industry. L’Aipe (l’associazione delle imprese di caldareria) stima danni per 600 milioni di euro e annuncia la mobilitazione e l’azione penale. «Il trasporto pesante su gomma – spiega Luca Tosto, presidente di Aipe – rischia la paralisi . Da quando si sono verificati crolli di ponti e cavalcavia, che hanno riproposto il tema della manutenzione delle strade e della sicurezza, né le Province né l’Anas si assumono la responsabilità di firmare le autorizzazioni per i trasporti eccezionali eccedenti i limiti dell’art.62 (circa 100 tonnellate), vietando a questi mezzi di fatto la percorrenza di gran parte della rete stradale della Penisola, lì dove sono presenti ponti e cavalcavia. Questo sta mettendo in ginocchio quelle imprese che si servono del trasporto pesante per le loro merci».

«È scattato da parte di molte amministrazioni il timore di diventare oggetto d’inchiesta da parte della magistratura. Una paura che, in tema di permessi e autorizzazioni legati a questo genere di trasporto, si traduce in un eccesso di rigidità» incalza Uggè. Nelle scorse settimane era stato Alberto Ribolla, presidente di Confindustria Lombardia, a sollevare il problema: «Pur comprendendo la cautela indotta dal tragico evento del ponte di Annone – spiega Ribolla – il sistema produttivo lombardo non può fare a meno di trasporti rapidi ed efficienti. Questo stallo inaccettabile si ripercuote pesantemente sulle nostre imprese, che rischiano la paralisi della propria attività con effetti anche molto pesanti in termini di penali laddove non dovessero rispettare i tempi previsti dai contratti con i clienti».